Lo stress è una presenza ingombrante nella realtà lavorativa attuale.
Ogni anno in Europa si assentano circa 42 milioni di dipendenti a causa dello stress.
Spesso la cultura organizzativa dell’azienda può essere caratterizzata da un clima di urgenza e competitività e la continua preoccupazione per le proprie performance può dar luogo a un forte disagio psicologico.
I frequenti cambiamenti nell’ambiente di lavoro e l’alta competizione hanno portato ad un aumento dei livelli di stress sul lavoro.

Lo stress pervade l’intera vita del lavoratore, con ripercussioni sia nella qualità delle interazioni, sia nella produttività dello stesso. Non solo: il disagio può espandersi anche al di là del contesto lavorativo, coinvolgendo altri aspetti della vita.
Le conseguenze di un’esposizione prolungata a condizioni stressanti sono notevoli, sia a livello fisiologico che a livello cognitivo, e possono portare la persona ad un atteggiamento negativo e a manifestare fatica cronica, incapacità di prendere decisioni importanti e mancanza di impegno e concentrazione.
Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, metà delle assenze per malattia è associata allo stress, due lavoratori su dieci lasciano il lavoro e, a peggiorare ulteriormente il quadro, i lavoratori stressati hanno fino a cinque possibilità in più di subire un incidente.
Lasciare al caso il benessere del singolo lavoratore significa per l’azienda ammettere diversi rischi, tra cui il calo della produzione, la riduzione della competitività della stessa, l’aumento dell’assenteismo.
È essenziale saper riconoscere e prevenire le situazioni di stress lavorativo.
Stress da lavoro, come prevenirlo?
Sono sempre più numerose le aziende che integrano nei loro servizi di welfare il counseling psicologico. Secondo gli studi, un lavoratore soddisfatto si impegna maggiormente nella propria attività, migliorando la prestazione lavorativa.
Di seguito alcune strategie per minimizzare l’impatto dei fattori che generano stress da lavoro.
Incoraggia la comunicazione: oltre a fornire linee guida sul lavoro, è imporante fornire supporto ai dipendenti e conoscere le loro esigenze in prima persona.

Definisci chiaramente le funzioni e le responsabilità: un dipendente deve supportare determinate funzioni solo se le sue attività principali sono coperte.
Effettua un’equa distribuzione dei compiti: il sovraccarico è uno dei chiari fattori alla base delle situazioni di stress.
Imposta i tempi realistici: in alcuni ambiti è frequente affidarsi urgentemente per svolgere un lavoro il prima possibile; in queste situazioni è molto importante misurare il tempo necessario per eseguire queste attività e precisare che i tempi stretti possono influenzare la qualità del risultato.

Prevedi gli imprevisti: in situazioni di assenza o ferie, è essenziale nominare un partner di reparto o un superiore che è incaricato di svolgere i compiti in sospeso e agire di fronte a qualsiasi evento imprevisto che possa verificarsi.
Sii flessibile: non essere restio sulle nuove tendenze, come lo smart working o altre strategie che permettano ai dipendenti di riconciliare lavoro e vita personale.
Promuovi abitudini sane: le opzioni per la promozione del benessere quotidiano, dallo psicologo in azienda fino ai servizi di welfare aziendale, possono essere dei grandi alleati al fine di migliorare la salute dei lavoratori, ridurre le tensioni e aumentare la produttività e la competitività dell’azienda.
Il capitale umano costituisce la base e l’anima dell’azienda: una buona salute dei lavoratori avrà un effetto positivo anche sulla “salute” aziendale.
Se ti interessa avere maggiori informazioni sui servizi di counseling per aziende, compila il form qui.