Followers, hasthag, heaters, analytics: per un professionista non è facile gestire la propria presenza sui social network. Un’attività incessante online può stressarci fino a portarci a un vero e proprio burnout.
Chi usa i social network per lavoro lo sa: l’imperativo del momento è esserci, condividere, raccontare, essere professionali, autentici e coinvolgenti. Facile, no?
Un professionista deve affermare la propria presenza online, oltre a gestire tutto il mondo fuori dai social network, la propria attività, la famiglia, gli affetti e, magari, anche del tempo libero. Eppure, tutti ci dicono che dobbiamo stare online e, quindi, ecco il proliferare di post, sponsorizzazioni, stories e controllo ossessivo degli account, dei numeri, dei like.

È quello che su Instagram chiamiano il “career porn”: hashtag come #mondaymotivation a #girlboss ci mostrano carriere da sogno e ci invogliano a fare lo stesso. Per un professionista è importante non approcciarsi in modo ingenuo al mondo dei social: ma dobbiamo davvero prendere esempio dagli influencer, seguire tutte le tendenze, utilizzare mille emoji, stravolgere il nostro tone of voice?
Se è questa la nostra idea di social network, in poco tempo saremo prossimi al burnout.
Che cos’è il burnout nei social media?
Se ti ritrovi costantemente sui social media, aggiornando il tuo feed, prenditi un momento per riflettere: potresti avere presto un “esaurimento da social”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato ufficialmente il burnout da malattia professionale, come lo stress cronico che si sviluppa sul luogo di lavoro e che non viene gestito nel modo appropriato. Fra i sintomi: esaurimento delle energie, aumento del senso di isolamento, atteggiamento negativo nei confronti del proprio lavoro, efficacia professionale ridotta.

Ecco alcuni aspetti che dovresti considerare per evitare di farti schiacciare dalla tua attività online.
Non esistono guide definitive
Diffida da chi ti dice di dover fare un post al giorno o di usare processi automatizzati. Programma le attività in base ai tuoi ritmi e alle tue disponibilità: meglio pochi contenuti di qualità che eccedere in una bulimia di informazioni, spesso irrilevanti.
Definisci il confine
Non devi condividere tutto della tua vita. Soprattutto se vuoi promuovere la tua attività professionale sui social, tutela gli aspetti più privati della tua vita in funzione della coerenza del tuo progetto e pratica periodicamente digital detox.
Controlla le analitiche
Analizza i tuoi account sui social media e assicurati di controllare le analitiche. Di tanto in tanto, fa’ un passo indietro per vedere il quadro più ampio di ciò che stai facendo.

Trova il tuo modo
Non adeguarti a ciò che fanno gli altri, ma trova il tuo modo personale di comunicare: sarà quello che ti distinguerà dagli altri.
Non è per tutti
I social servono anche a divertirsi e sperimentare! Se non ti senti a tuo agio nel gestirli, non devi farlo necessariamente. Prova a valutare l’idea di delegare questa gestione a un social media manager.
Se sei un professionista e vuoi approfondire questo tema, partecipa al webinar gratuito il 21 maggio alle ore 17:00 per parlare di strumenti e riflessioni della divulgazione online (puoi partecipare gratis qui).