Nel podcast con Cara, sei maschilista! chiacchieriamo di gaslight e di “sindrome dell’impostore”, un fenomeno molto frequente, riscontrato soprattutto nelle donne.
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Quella che comunemente chiamiamo “sindrome dell’impostore” è un fenomeno osservato per la prima volta nel 1978 dalle psicologhe Clance e Imes in un gruppo di donne studentesse e professioniste.
La sindrome dell’impostore corrisponde alla una sensazione di non percepirsi meritevoli dei successi che otteniamo, con conseguente ansia e senso di colpa.
Si tratta di una condizione psicologica particolarmente diffusa, caratterizzata dall’incapacità di interiorizzare i propri successi e dal terrore persistente di essere valutati come “impostori”.

La sindrome dell’impostore non è riconosciuta nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, DSM, ma si ritiene che sia correlata a un bias cognitivo, il cosiddetto effetto Dunning-Kruger, a causa del quale si tende a sovrastimare o sottostimare le proprie competenze.
Lo stile genitoriale e il contesto ambientale sembrano avere un ruolo importante nella comparsa di questo fenomeno, strettamente collegato allo sviluppo dell’autostima delle donne.
Approfondiamo le riflessioni nell’intervista per Cara, sei maschilista!, ascoltala qui!